Moviola Chievo Juventus: l’espulsione e le manette di Cacciatore
La discussa espulsione di Cacciatore: giusto farlo uscire dal campo?
Il regolamento è abbastanza chiaro: nel momento in cui l’arbitro autorizza l’ingresso in campo dei sanitari, il giocatore deve uscire dal rettangolo di gioco.
Ecco nel dettaglio cosa è avvenuto in Chievo Juventus e che ha portato l’arbitro Maresca ad espellere Cacciatore e a lasciare la squadra di Maran in 9 contro 11.
Minuto 61: sospetto contatto di Asamoah su Cacciatore
Le proteste di Cacciatore partono proprio da qui: l’attaccante colpisce di testa il pallone e, solo successivamente, avviene il contatto con il terzino bianconero. Al giocatore gialloblù non è stato infatti impedito di impattare il pallone: diverso se il contatto fosse arrivato qualche attimo prima. In quel caso Asamoah avrebbe potuto causare un calcio di rigore per entrata scomposta.
Minuto 62: l’ingresso in campo dei sanitari
Essendo cacciatore ancora a terra al termine dell’azione dei bianconeri, Maresca autorizza il massaggiatore e i medici del Chievo ad entrare in campo: questo basta per obbligare il giocatore ad uscire dal campo, in autonomia o accompagnato dai sanitari.
Ecco un estratto dal regolamento:
Se l’aribtro ha autorizzato i sanitari e/o i barelliere ad entrare sul terreno di gioco, il calciatore deve uscire dal campo in barella oppure a piedi; se un calciatore si rifiuta, deve essere ammonito per comportamento antisportivo.
Non importa quindi che lo staff medico del Chievo abbia effettivamente prestato le proprie cure a Cacciatore, è sufficiente che l’arbitro Maresca ne abbia autorizzato l’ingresso.
Lo stesso Maran, a fine gara, pensava il contrario:
Cacciatore ha sicuramente sbagliato, ma non doveva essere obbligato ad uscire dal campo.
Minuto 63: il gesto delle manette di Cacciatore
Su questo episodio poche polemiche, per i calciatori è infatti prevista l’espulsione in caso di utilizzo di “un linguaggio o (fanno) gesti offensivi, ingiuriosi o minacciosi”. Il gesto delle manette rientra sia nella categoria “offensivi” che in quella “ingiuriosi”: il fatto che l’arbitro non lo abbia visto non è importante, basta la segnalazione di un collaboratore di campo.