VAR e rigori: quando un penalty va (o andrebbe) ripetuto?
Dopo la polemica social sui rigori battuti in Roma Juventus e Juventus Zenit, facciamo un po’ di chiarezza su cosa dice il regolamento in merito alla ripetizione di un calcio di rigore.
Quando un rigore va (o meglio dire “andrebbe”, ma ci arriviamo) ripetuto?
Nel regolamento esiste una tabella molto esaustiva che identifica tutte le “casistiche” di ripetizione di un calcio di rigore, dividendo tra le infrazioni commesse da portieri, attaccanti e difendenti (Regola 14 – Il calcio di Rigore, pagina 116).
La domanda che sorge spontanea è quindi: perché non vengono quindi fatti ribattere sempre tutti i rigori in cui c’è una invasione?
Prima di tutto, ricordatevi che rispetto a quanto succedeva qualche campionato fa, non basta la “proiezione del corpo sul terreno” per identificare una “invasione”, ma almeno una parte del corpo deve toccare il terreno all’interno (o sulla linea) dell’area di rigore. Detto questo, ricordiamo anche che ai direttori di gara è permesso anche un grado di “tolleranza” su determinate indicazioni date all’interno del regolamento, come l’ingresso in area su un penalty oppure, molto più frequentemente, una rimessa laterale battuta non dal punto esatto di uscita del pallone (altra indicazione regolamentare) o un calcio di punizione battuto non dal preciso punto in cui un fallo è stato commesso.
E il VAR? Quando la tecnologia dovrebbe intervenire nel caso di un calcio di rigore?
Nel protocollo VAR è ben definita questa casistica, ma in relazione all’impatto che gli “invasori” hanno sull’azione dopo un calcio di rigore sbagliato e quindi successivamente ribattuto: se un normale ingresso in area ricade in quella che abbiamo appena definito come “tolleranza arbitrale”, un ingresso in area di un giocatore coinvolto nella eventuale successiva ribattuta del portiere dovrebbe essere sanzionato e verificato dal VAR.
Ecco cosa dice il regolamento VAR in caso di calcio di rigore:
[..] infrazione del portiere e/o del calciatore che esegue un calcio di rigore o ingresso in area prima dell’esecuzione di un calcio di rigore da parte di un attaccante o difensore che viene poi direttamente coinvolto nel gioco se il pallone rimbalza da palo, traversa o portiere.
Non è stato quindi un errore o una “forzatura del regolamento” ad esempio far ribattere il rigore a Dybala in Juventus Zenit di Champions League, in quanto il difendente, entrando vistosamente in anticipo e dalla lunetta dell’area di rigore, ha superato abbondantemente quella soglia di tolleranza sopra descritta; viceversa è invece considerabile un errore il mancato intervento VAR nel rigore calciato durante l’ultimo Roma Juventus. Episodio quest’ultimo che ha suscito le ire di Mourinho.
Ricordiamo anche un altro paio di “Regole” nell’esecuzione di un calcio di rigore ed eventuali sanzioni durante un calcio di rigore:
– Quando il pallone viene calciato, il portiere difendente deve avere almeno parte di un piede che tocca la linea di porta o che sia in linea con essa, altrimenti, in caso di errore, sarà ammonito ed il calcio di rigore ripetuto.
– Il calciatore che ha eseguito il tiro non può toccare di nuovo il pallone prima che lo stesso sia stato toccato da un altro calciatore. Dovesse succedere, si riprenderà il gioco con un calcio di punizione indiretto in favore della squadra difendente.